Norman Rockwell è stato un famoso pittore e illustratore americano nato nel 1894 a New York.
E’ diventato famoso soprattutto per aver illustrato le copertine del celebre giornale americano “The Saturday Evening Post” tra il 1916 e il 1963.
A 14 anni si era iscritto ai corsi d’arte presso la New York School of Art ma dopo due anni aveva lasciato la scuola superiore per iniziare gli studi presso l’Accademia Nazionale del Design.
Le sue opere hanno catturato la vita e la cultura americana come nessun altro, è riuscito a rappresentare i momenti ordinari della vita in modo divertente e con tono umoristico. Amato dal grande pubblico ma poco compreso dai critici d’arte che non lo hanno mai considerato un vero pittore, d’altronde lo stesso Rockwell preferiva definirsi più un illustratore che un pittore classico.
Nel corso del tempo, i suoi dipinti hanno contribuito a definire una visione idealizzata della vita americana e delle celebrazioni natalizie. Il suo costante impegno sul tema del Natale però era dovuto in gran parte al suo rapporto professionale con “The Saturday Evening Post” e del suo lungimirante editore, George Horace Lorimer. Questo uomo fin dal 1899 si mise ad osservare le principali festività americane e si rese conto che sarebbe stato un grande successo editoriale commissionare agli artisti la creazione di immagini di copertina speciali per celebrarle e così fu.
La sua arte rifletteva la sua terra d’origine, il New England, non nascondeva affatto il suo punto di vista regionale, era la sua eredità e la sua educazione e così dipingeva la vita, come la vedeva nella sua città, ma soprattutto come il Natale era percepito e vissuto.
Il suo dipinto del 1948 intitolato “Christmas Homecoming” includeva una ricca varietà di tocchi personali che crearono la sua visione di una felice riunione di Natale, inserì nel quadro i suoi tre figli e non solo: vediamo la schiena del figlio maggiore Jerry, che riceve un gioioso abbraccio da sua madre Mary. A sinistra di Mary, con una camicia a quadri, c’è il figlio Tommy mentre il figlio più giovane, Peter, appare all’estrema sinistra con gli occhiali. Alla destra di Mary, con l’onnipresente pipa, c’è Rockwell stesso, che di tanto in tanto faceva apparizioni come cammeo nei suoi dipinti. Per rendere la scena del ritorno a casa ancora più gioiosa, ha aggiunto amici e vicini della sua comunità di Arlington, nel Vermont.
Si sforzò costantemente di infondere nei suoi dipinti un forte senso di autenticità, contribuendo all’idea che fossero dipinti dal vero ma in realtà le composizioni erano accuratamente pianificate e messe in scena. Dal 1937 iniziò a utilizzare anche la fotografia. Il processo creativo iniziava disegnando la scena come la immaginava, poi dopo aver raccolto scrupolosamente gli oggetti di scena appropriati, scelto i modelli desiderati ed esplorato le location necessarie per realizzare la scena, iniziavano le sessioni fotografiche.
Un’altra opera famosa che ci dimostra il suo innegabile talento nella narrazione visiva è: “Tired sales girl on Christmas Eve” dipinta per la copertina del “The Saturday Evening Post” del dicembre del 1947 raffigura un’impiegata di un grande magazzino alla vigilia di Natale, esausta dall’implacabile assalto dei clienti in cerca di regali dell’ultimo minuto, accasciata contro il muro, con le scarpe scivolate via e dimenticate tra i pochi giocattoli rimasti e i resti di carta da regalo sparsi sul pavimento, ha appena finito quello che era chiaramente un turno lungo, faticoso e caotico; l’insegna storta dietro la testa della figura indica ai clienti che il negozio chiuderà alle 17:00 della vigilia di Natale e l’orologio che indossa segna le 17:05. Rockwell si è recato a Chicago scegliendo i grandi magazzini Marshall Field come ambientazione per la scena. Era un perfezionista fece audizioni a numerosi modelli e utilizzò apparentemente tutte le bambole e i giocattoli che il negozio aveva in magazzino per ottenere l’effetto desiderato. Tutti i dettagli utilizzati per descrivere la scena, catturano un aspetto delle festività natalizie che sarebbe diventato più comune con il passare del tempo, il lato consumistico della festività associato a uno sfrenato delirio di massa nell’acquisto dei regali.
Rockwell ha anche creato pubblicità a tema natalizio per numerose importanti aziende americane come ad esempio i “Corn Flakes”.
A Norman Rockwell viene generalmente attribuita l’invenzione dell’immaginario e dell’iconografia del moderno Natale americano, pieno di gioia e di teneri sentimenti: Babbo Natale, personaggi dickensiani, famiglie che si riuniscono in focolari accoglienti, padri e nonni con abiti e barbe rosse intenti a travestirsi e rametti di agrifoglio e vischio, un’idea di questa festa che ancora oggi rimane centrale e cristallizzata nella cultura americana.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.