Adam Howie in arte Kimded è un artista scozzese di Edimburgo.
E’ un artista multi-medium cioè produce opere d’arte con una varietà di mezzi: partendo dagli acrilici fino al digitale e alle sculture.
Il disegno è una passione che inizia quando era ancora bambino. Inizialmente dipingeva con mezzi tradizionali ma durante l’università, dove ha studiato informatica e non arte, si è avvicinato all’arte digitale ed è diventato il suo mezzo principale per creare i suoi lavori. Invece, quando realizza opere in modo tradizionale usa principalmente acrilici, inchiostri e carboncino.
L’arte è per lui un modo per esprimere pensieri, domande e dubbi interiori, e anche per cercare, in qualche modo, di descrivere quelle cose che non possiamo esprimere a parole.
L’arte gli permette di esplorare questioni difficili, problemi, ma anche gioie e amori, è un modo per permette agli altri di esaminare una parte di se stessi e di guardare più in profondità.
I temi trattati nelle sue opere sono: l’amore, la spiritualità, le relazioni tra esseri umani e la religione ma anche soggetti astratti, fantasy e fantascientifici.
“A volte le ferite e i dolori più grandi della nostra vita non provengono dall’esterno ma dall’interno di noi stessi. Alimentati da eventi al di fuori del nostro controllo il dolore si radica nel profondo. Se non lo affrontiamo, le spine del dolore si stringono intorno a noi, soffocandoci dall’interno.”
Nel quadro “Religion as social control” vuole mostrare l’idea di Marx che la religione è semplicemente uno strumento per controllare le masse, le figure sono sbattute, imbavagliate e incatenate e camminano oltre il Cristo incatenato, che sta cercando di liberarsi dai confini dell’ideologia religiosa oppressiva.
Con “Crack house church” riflette sull’idea che possiamo usare la chiesa come una stampella, un rimorchiatore, piuttosto che affrontare i nostri problemi, dubbi
“Dio è morto, siamo nel mezzo della decomposizione e viviamo come il decadimento. Il mondo è e sarà cambiato per sempre. Le nostre voci echeggiano dalle tombe e dai monumenti di Dio, un vuoto senza voce e un ciclo eterno di disintegrazione.”
“Freud vede la religione come la fase adolescenziale di una cultura; proprio come un bambino impara gli ideali dei suoi genitori per poter entrare a far parte di una famiglia, la religione è un insieme di norme indiscutibili necessarie affinché una cultura sia coerente. Ribellarsi contro quegli stessi ideali serve per diventare un adulto indipendente “.
“Se un adolescente non mette mai in discussione le norme del Super-Io con cui è cresciuto, sviluppa una dipendenza altamente nevrotica da quelle norme che impediscono la normale maturazione. Freud sostiene che questa dipendenza nevrotica è la stessa di ciò che una cultura sperimenta se non è mai permesso di mettere in discussione le proprie credenze religiose “.
Il sito ufficiale dell’artista: https://illusionaryconstructs.com
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