Monica Fernandez Berlanga è una pittrice messicana di Torreón, una città dello stato del Coahuila.
Appassionata di arte fin dalla tenera età, ha iniziato a dipingere quando era molto giovane, senza prendere lezioni, da autodidatta, aveva all’incirca 10-11 anni.
All’età di 19 anni ha lasciato il Messico per andare a studiare arte in Italia all’Accademia Lorenzo de Medici a Firenze, al suo ritorno in madrepatria, ha studiato belle arti presso l’Instituto Allende de Bellas Artes.
Ha tenuto la sua prima mostra all’età di 20 anni e l’intera mostra è stata venduta.
Da allora, si è dedicata alla pittura e il suo lavoro è stato esposto in patria e all’estero in un numero crescente di mostre personali e collettive, tra cui alla Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea di Firenze in Italia, al Museo de Arte Sinaloa a Culiacan in Messico, al Museo Arocena a Torreón, Coah in Messico, all’UNAM San Antonio in Texas e al Museo Regional del Bosque a Torreón in Coah, Messico.
Ogni giorno dipinge dalle nove del mattino alle due del pomeriggio, la sua tecnica preferita è olio su tela ma si diletta anche con l’acquerello, l’inchiostro cinese, l’acrilico e il disegno a matita.
“Ho bisogno di dipingere perché è qualcosa che devo fare, lo faccio tutti i giorni, è un lavoro personale, è dove sono felice, dove mi sento libera e qualunque cosa provenga da lì è grandioso, tutto è accettato ma l’importante è dipingere.”
Le sue opere sono malinconiche ma non sono tristi, parlano della bellezza nascosta nella vita quotidiana, cosa troviamo dietro tutta questa bellezza che ci travolge, parlano di silenzi e cosa ti succede quando non interpreti nessun ruolo, quando non sei te stesso.
I suoi lavori esplorano la vulnerabilità, le paure e le insicurezze delle donne, il tutto creando un mondo di fantasia, allegoria e surrealismo. Dietro tutta quella bellezza si cela un lato oscuro, non tutto è così bello come sembra. La sottigliezza all’interno delle opere nasconde emozioni e misteri più complessi di quanto inizialmente percepito negli sguardi dei suoi soggetti.
“Blanca Paloma” (Colomba bianca) è una opera d’arte olio su tela di grandi dimensioni ed è costruita attorno a un discorso sulla bellezza come esca che sfida ogni domanda e ti distrae da te stesso. Parla di una bellezza così impervia che ti intrappola e richiede allo spettatore di entrare in uno stato di inibizione o come dice l’artista:
“La bellezza è intoccabile. Lasciarsi ingannare dalla bellezza è morderne l’esca. La bellezza come luce abbagliante, che ti acceca dal vedere oltre”.
“Composición” (Composizione) olio su tela appartiene alla serie “Manifyto a la Reconstrucción” che l’artista ha iniziato nel 2020 durante il primo lockdown quando era isolata in casa perchè il marito e il figlio erano risultati positivi al Covid-19. Ha messo insieme una serie di stampe che aveva realizzato in passato e le ha fatte a pezzi per ricostruire una nuova opera d’arte, che allude al processo di creazione di un nuovo essere mentre si riprende dalle ferite che la vita infligge. La serie “Manifesto di ricostruzione” è molto personale, è un omaggio alla pratica giapponese del Kintsugi che si basa sulla riparazione delle fratture in un modo che rende belle le cicatrici”.
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/Monica.Fernandez.Berlanga
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