Daniel Popper è un artista multidisciplinare sudafricano, nato nel 1983 a Città del Capo.
Crea sculture gigantesche di uomini e donne in armonia con l’ambiente circostante.
Le sue opere sono realizzate in legno, cemento o fibra di vetro, le sue sculture si possono trovare in luoghi pubblici o per eventi privati e festival in giro per il mondo, delle volte sono opere permanenti altre invece sono temporanee.
E’ famoso a livello mondiale e si avvale di un team di collaboratori che lo aiutano nelle diverse fasi della realizzazione dell’installazione. C’è Robert Bernicchi che lavora con lui dal 2012, è responsabile del design tecnico e dell’elemento strutturale delle sculture, coadiuvato da altri designer e ingegneri si interessa dell’intero processo di progettazione, dai materiali alla tecnologia di fabbricazione. Poi c’è Samuel Murgatroyd che gestisce l’installazione e la costruzione, spesso arrampicandosi sulle gigantesche costruzioni cercando una soluzione creativa ai problemi tecnici. In ultimo c’è Chrisy Charles che dal 2021 aiuta il team a gestire le operazioni aziendali, dalle relazioni con i clienti alla logistica dei progetti, dal coordinamento dei viaggi fino al reclutamento e alla rendicontazione finanziaria.
Attualmente ha una mostra in corso di 5 opere: “Human Nature” al Morton Arboretum dell’Illinois, che terminerà nel 2023.
Tra queste cinque opere troviamo: “Hallow” è un monumento dedicato alla trasformazione, chiede allo spettatore di entrare nella sua forma e, così facendo, di entrare in un’interiorità contemplativa, affinché possiamo riflettere sia sulla nostra natura interiore che su quella del mondo naturale. L’artista propone domande piuttosto che risposte: “In che modo il tuo spirito è influenzato dalla natura? Cosa senti? In che modo questo ti connette con i tuoi sentimenti sulla natura?
Un’altra scultura presente in questo progetto è “Umi“: Il mondo concepito come un vasto intreccio di esseri viventi che definiscono e mantengono collettivamente le condizioni favorevoli alla vita. La terra vista come organismo autoregolante, la madre ancestrale di tutta la vita, da cui la terra è stata plasmata e popolata. La Madre Terra.
Sempre parte del progetto “Human Nature” troviamo le seguenti opere: “Sentient” una figura che con gli occhi chiusi invita a tornare alla quiete, un essere sensibile e in sintonia con gli esseri umani e la natura. Il suo viso è ripetuto in innumerevoli parti scomposte, tali ripetizioni sono una metafora del rumore costante dei media digitali e dei suoi effetti frammentari sull’essere umano. “Mycelia” che prende il nome dal fungo filigranato e filiforme, è un’opera che estende le riflessioni sull’interconnessione tra gli esseri umani e il mondo naturale, i funghi sono la metafora di un organismo altrimenti invisibile che corre sotto il suolo della foresta.
Ha lavorato con alcuni dei più grandi festival di arte, design e musica del mondo, tra cui: Afrikaburn in Sud Africa, Boom Festival in Portogallo, Electric Daisy Carnival e Electric Forest negli Stati Uniti.
Di seguito alcune opere di questi eventi:
“Anima” all’Electric Daisy Carnival – Las Vegas 2019
Una dea femminile che manda baci mentre i partecipanti al festival entrano nel locale.
Chasm all’Electric Daisy Carnival – Las Vegas 2021
Chasm è una profonda frattura nella terra o nella roccia, si erge come un monumento post-apocalittico, mostrando lo scisma nella nostra società fratturata, quasi fatta a pezzi. Parla delle profonde differenze tra persone, punti di vista e sentimenti, eppure ancora legati tra loro anche se da piccoli fili di metallo.
Boom Shaman – Boom Festival – Portogallo 2016
Sito ufficiale: www.danielpopper.com
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